martedì 1 marzo 2011

Operazione Amalantrah: il mistero del Lam


Aleister Crowley, 1875-1947, fu sicuramente il più noto tra gli occultisti del suo tempo; la sua influenza sul pensiero magico contemporaneo è ancora palpabile, nonostante su di lui si sia scritto di tutto, spesso adulterando la verità o piegandola a semplici scopi commerciali; sarebbe interessante riprendere questa figura in studi successivi, ma la parte della sua vita che più ci interessa in questo momento si riferisce esattamente al periodo tra gennaio e marzo del 1918.
Proprio in questo periodo, Crowley, si dedica a quella che sarà in seguito conosciuta come “Operazione Amalantrah”, ovvero dei lavori magico rituali che si svolgono in alcune camere arredate in Central Park West, a New York City.
Lo scopo principale di queste operazioni è quello di avviare dei contatti, tramite la Magia Cerimoniale e le pratiche di Magia Sessuale, con intelligenze esterne al nostro mondo; il contatto vero e proprio viene affidato alle visioni di una medium e la buona riuscita dei lavori sarà sancita dalle comunicazioni ottenute.
Attraverso il Rituale, viene creato un Portale Magico, ovvero uno spazio nel tessuto dello spazio tempo entro il quale avverranno le manifestazioni; i risultati non tardarono ad arrivare e l’entità che si presenta viene chiamata Lam.
Questa figura, ancora oggi avvolta nel più fitto mistero, è stranamente molto simile a quella razza di extraterrestri meglio nota come Grigi, e questa spiccata somiglianza non è certo una coincidenza fortuita.
Non abbiamo alcun commento diretto da parte del grande occultista inglese riguardo ai fatti appena narrati; sappiamo che creature molto simili al Lam vennero segnalate ripetutamente per tutto il 1980 nella Hudson Valley.
Sempre nel 1980, Ann Direnger, riuscì a disegnare una sorta di identikit della creatura segnalata, basandosi sul resoconto degli innumerevoli testimoni; la somiglianza con il Lam non lascia alcun dubbio e la convinzione che Crowley abbia trovato un metodo “alternativo” per contattare creature o presenze aliene, ne esce sempre più rafforzata.
Dopo il famoso “esperimento” condotto da Crowley, quello che può considerarsi come un vero e proprio culto di Lam non rimase un caso isolato; Michael Bertiaux riuscì ad evocarlo nel 1960 e dieci anni dopo, un gruppo O.T.O. (Ordo Templis Orientis), replico con successo la stessa esperienza.
Dopo questi successi, gli interessi dei circoli occulti, in special modo di quelli appartenenti o direttamente ispirati dall’O.T.O., presero in grande considerazione questo metodo di ricerca; Kenneth Grant, riconosciuto come il successore di Crowley, formalizzò definitivamente il Culto di Lam, riconoscendo a questa entità natura aliena.
Ma cosa è esattamente il Lam?
Sulla scorta dei Rituali messi a punto dall’O.T.O., il Lam, più che una singola entità, sembra appartenere ad una vera e propria classe di creature; non si tratterebbe quindi di un singolo essere ma della sua specie o condizione.
Da questo punto di vista il Lam rappresenta la conoscenza, così come notoriamente viene attribuita ai misteriosi piloti degli Ufo una tecnologia altamente avanzata; nel caso di Crowley questa evoluzione è frutto di una evoluzione umana, iniziata su questo pianeta e completata in altri mondi, quelli di origine del Lam stesso.
E’ opinione comune tra i moderni occultisti, che i lavori portati avanti da Crowley abbiano seguito un percorso già prestabilito, e che gli effetti dell’Operazione Amalantrah siano ancora oggi attivi e, forse, responsabili di molti dei contatti Ufo avvenuti fino ai nostri giorni.
Malgrado queste teorie possano, in qualche modo, spiegare alcuni dei fenomeni direttamente connessi all’ufologia moderna, mancano ad oggi prove certe a sostegno; ipotizzare che Crowley abbia aperto, in modo permanente, una sorta di “Stargate” energetico, facilitando il contatto con creature esterne al nostro mondo potrebbe infatti apparire vagamente fantascientifico, ma non tutti la pensano così.
Lo scienziato Jack Parsons creò un vero e proprio laboratorio al fine di ampliare il portale aperto da Crowley; anche associazioni come Dianetics e Scientology abbracciarono questa teoria, e Ron Hubbard fondò un vero e proprio gruppo di lavoro, in attesa che si risvegliasse la coscienza magica negli uomini.
Tutti questi avvenimenti accaddero intorno al 1945, mentre l’esplosione vera e propria del fenomeno Ufo risale al 24 giugno del 1947; questi “successori” dell’opera di Crowley riuscirono nel loro intento? E se questo avvenne, furono altrettanto abili nel chiudere quel famoso portale?
I Grigi sono un fenomeno nato in primo luogo in America, ovvero nello stesso posto dove Crowley condusse il proprio esperimento e nel quale Parsons e Hubbard continuarono nei tentativi di aprire il Portale creato con Amalantrah; anche questa una coincidenza?
Tutto farebbe pensare che l’arrivo degli Ufo nella cultura americana possa essere stato in qualche modo agevolato dalle operazioni condotte da Crowley, e in seguito dai suoi discepoli; questa teoria spiegherebbe anche molte manifestazioni studiate come casi ufologici ma strettamente connesse alla sfera del metafisico o del paranormale, quale ad esempio il famoso caso del Mothman.
Altro elemento in comune tra gli esperimenti magici e le testimonianze di avvistamenti o contatti è facilmente riscontrabile esaminando il rituale di evocazione di Lam.
Sulla scorta delle informazioni fornite da Kenneth Grant, per l’evocazione si inizia a meditare osservando gli occhi del ritratto raffigurante la misteriosa creatura; quasi subito si avverte una immediata sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quindi l’impressione di cadere, come risucchiati da un gigantesco vortice.
Tutte queste informazioni suoneranno certo familiari a chiunque abbia qualche nozione di ufologia; si tratta infatti delle stesse sensazioni descritte dai testimoni che hanno avuto dei contatti con i Grigi.
Forse non dovremmo stupirci più di tanto rispetto a quanto è stato esposto in questo capitolo; forse questo campo è stato poco battuto perché si è voluto a tutti i costi tentare di dimostrare una verità attraverso la tecnologia e la scienza, dimenticando che forse il mezzo più semplice e la prova tanto ricercata da tempo era l’uomo stesso, la sua parte interna assopita, unico vero tramite tra la forma animata e i suoi creatori.


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