giovedì 13 gennaio 2011

Cacciatori di pianeti...


Il programma di ricerca astronomica Kepler, sviluppato dalla NASA, ha dato proprio in questi giorni l’annuncio, tramite Natalie Batalha, vice leader del team scientifico, di aver scoperto il suo primo pianeta roccioso, subito ribattezzato Kepler-10b.
La missione è costituita da un satellite artificiale (Kepler), costituito a sua volta da un fotometro; Kepler sarà il primo strumento in grado di trovare pianeti simili alla Terra, e anche più piccoli, al di fuori del nostro sistema solare.
In realtà l’esopianeta era già stato avvistato nel mese di luglio del 2009, poiché passando davanti al suo sole ne aveva oscurato la luce.
Il sole di Kepler-10b è la stella Kepler-10, posizionata nella costellazione del Cigno, a una distanza di circa 560 anni luce dalla Terra.
La variazione di luminosità dovuta a questo passaggio venne in seguito registrata dal satellite Kepler e, quindi, dall’osservatorio di Keck (Isole Hawaii).
Dallo studio delle variazioni di luminosità e delle influenze gravitazionali tra Kepler-10 e Kepler-10b si è giunti alla scoperta annunciata da Natalie Batalha.
Il corpo celeste appena scoperto misura 1,4 volte le dimensioni della Terra, ruota intorno al proprio sole ogni 0,84 giorni ed è 20 volte più vicino ad esso che Mercurio al nostro; si tratta del più piccolo pianeta mai scoperto fuori dal nostro sistema solare.
Nonostante molti abbiano subito esultato di gioia, Kepler-10b si trova in realtà in una zona considerata non abitabile, ovvero in una regione del sistema planetario in cui non è possibile trovare acqua allo stato liquido.
In ogni caso la scoperta del nuovo corpo celeste rappresenta una significativa pietra miliare nella ricerca di pianeti simili alla nostra Terra; si tratta certamente di una ulteriore motivazione ad allargare le ricerche e incrementare le risorse destinate a questo tipo di attività.

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