sabato 7 agosto 2010
Misteri Cinesi
Le costruzioni piramidali non sono soltanto un elemento caratteristico del Sud America o dell’Egitto; in realtà l’idea della piramide è presente in ogni angolo del pianeta, anche in Cina.
La maggior parte delle piramidi cinesi non è ancora stata esaminata a fondo, tanto meno documentata in maniera scientifica; altre ancora sono state completamente dimenticate, complice anche una certa reticenza diffusa nel settore dell’informazione.
Negli anni Novanta, il ricercatore Hartwig Hausdorf, riuscì a documentare fotograficamente numerosi monumenti funerari, fra questi anche la cosiddetta "Piramide Bianca", della quale esisteva un'unica foto in bianco e nero, scattata nel lontano 1947 e della quale non si conoscono né l'esatta ubicazione, né le dimensioni, anzi, non si sa neppure bene se sia ancora in piedi.
È stata anche documentata nel migliore dei modi, anche se ancora circondata dal più stretto riserbo, la tomba di Qin Shi Huang, (259-210 a.C), primo imperatore della Cina. La costruzione, in origine alta 166 metri, si trova a est della città di Xian, nella provincia Shanxi; ha un perimetro di 1.250 metri ed è senz'altro uno dei monumenti funerari più grandi al mondo. Probabilmente alla sua costruzione lavorarono, per interi decenni, circa 800.000 operai.
A circa un chilometro di distanza dalla tomba, venne posto a protezione dell'imperatore un esercito di guerrieri in terracotta, rimasto sepolto nel terreno per millenni. Gli archeologi che, a metà degli anni Settanta, riportarono alla luce le statue di soldati, cavalli e carri da guerra, tutti a grandezza naturale, confermarono anche che si trattava della scoperta archeologica del secolo. Si calcola che le statue siano circa 7.000 e, finora, ne è stata riportata alla luce soltanto una piccola parte.
Dalle perforazioni e dagli scavi preliminari si calcola che il palazzo abbia una superficie di ben 56 chilometri quadrati. Il sepolcreto vero e proprio misura due chilometri quadrati. Gli esperti ritengono che contenga tesori di valore inestimabile. Le loro ipotesi vengono alimentate dalle affermazioni dello storico cinese Sima Qian, vissuto intorno al 145-86 a.C, che così descrive il corredo funerario: “All'interno del sepolcreto si trovano modelli di palazzi, di torri e centinaia di uffici amministrativi, nonché recipienti di squisita fattura, pietre preziose e meravigliose rarità. Gli operai hanno avuto l'ordine di installare delle balestre, puntate contro eventuali curiosi, le cui frecce partono automaticamente se qualcuno osa violare il luogo. Sono stati riprodotti con mercurio anche i grandi corsi d'acqua della regione, lo Yangzi e il fiume Giallo, e persino l'oceano. Un dispositivo meccanico tiene il metallo in costante movimento. In alto sono state raffigurate le costellazioni del firmamento e in basso è stata riprodotta la morfologia della Terra. Delle lampade sono state riempite con grasso animale, per far sì che potessero ardere in eterno”.
Il contenuto di una tomba, relativamente più semplice, ritrovata nella provincia di Hunan, ha lasciato increduli gli archeologi. La tomba, riportata alla luce fra il 1972 e il 1974 nel distretto orientale di Changsha, risale a 2.000 anni fa ed è stata fatta erigere dalla dinastia Han. Fra gli altri reperti è stata ritrovata anche una mummia, di sesso femminile, perfettamente conservata che, deposta in una serie complicata di sarcofagi inseriti l'uno dentro l'altro, era immersa in circa 80 litri di una soluzione giallastra.
Credit foto: http://www.skyscrapercity.com
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