giovedì 21 ottobre 2010

Ufologia: morti inquietanti


Quando la disinformazione e il Cover Up non trovano più elementi ai quali appigliarsi, il “suicidio” rimane l’ultima soluzione possibile pur di nascondere alcune terribili verità!
Questo elenco, e si tratta soltanto di una piccola parte, in realtà non dovrebbe esistere; in una realtà nella quale la scienza ambisce sempre più a nuove scoperte e nuovi mondi da esplorare, il lavoro di ricercatori indipendenti, semplici appassionati o scienziati di frontiera, dovrebbe quantomeno essere oggetto di attenzione e fonte di informazione alternativa.
Le persone riportate in questa lista cercavano una verità, ognuno con i propri mezzi, le proprie capacità, le proprie conoscenze; un destino troppo denso di misteriose coincidenze ha posto fine alle loro ricerche e la verità, ancora una volta, è rimasta ferma ad aspettare che nuovi uomini riprendano il cammino così bruscamente interrotto.

PHIL SCHNEIDER: geologo dilettante ed esperto di esplosivi. Viene ritrovato massacrato il 17 gennaio 1996, nella sua abitazione, strangolato con un catetere.
Aveva a suo tempo dichiarato di aver svolto vari lavori in almeno tredici delle centoventinove installazioni sotterranee del governo USA; aveva anche lavorato nella base di Dulce, nel Nuovo Messico, nome molto noto negli annali ufologici per via del sospetto di esperimenti nel campo della retro-ingegneria aliena.

RON RUMMEL: ex-agente dell'intelligence dell'USAF e direttore della rivista “Alien Digest”. L’inchiesta archiviò il rapporto come suicidio, senza tener conto delle varie testimonianze che parlavano di assenza di sangue e di impronte digitali sulla pistola.
Il suo giornale toccava argomenti scottanti quali il rapporto tra umani e alieni, le abduction e il riciclo di parti del corpo degli alieni stessi. Forse si trattava di fantasie, forse era un visionario come molti lo definirono ma non si uccide un visionario, tranne quando le sue fantasie iniziano a diventare troppo reali.

RON “JERROLD” JOHNSON: vicedirettore del MUFON, aveva 43 anni, godeva di ottima salute e le sue analisi cliniche erano assolutamente perfette.
Il 9 giugno 1994, mentre si trovava ad una riunione della Society of Scientific Exploration, ad Austin, Texas, Johnson, morì di colpo e nel più strano dei modi; durante la proiezione di un filmato, alcune persone accanto a lui udirono un gorgoglio, e quando si riaccesero le luci, l’uomo era caduto dalla sedia con il viso purpureo ed una copiosa emorragia nasale.
Un colpo apoplettico oppure una sfortunata reazione letale a qualcosa che aveva ingerito?
Johnson ultimamente aveva lavorato allo studio sulla propulsione degli UFO e ancora prima presso la Earth Tech Incorporated, oltre che aver partecipato ad alcuni incontri promossi dalla NATO durante i quali, si vocifera, si sarebbe parlato di comunicazioni aliene.

ANN LIVINGSTON: morta agli inizi del 1994 per un cancro alle ovaie molto rapido. Si trattava di una ragioniera che si dedicava all'ufologia come membro del MUFON.
La stessa sorte è toccata a KARLA TURNER, una ufologa, autrice di 'Masquerade of Angels', 'Taken', e 'Into the Fringe', morta anche lei di cancro. Si potrebbe pensare ad una tragica coincidenza, ma è anche noto che entrambe le donne erano state vittime di abduction e che entrambe erano state minacciate da alcuni misteriosi uomini vestiti di nero.

E se ancora una volta si tratta di strane coincidenze, cosa pensare di MAE BUSSEL, una coraggiosa investigatrice che conduceva programmi radio, anche lei molto interessata agli UFO e anche lei, come la Livingston e la Turner, morta di cancro fulminante?
Sulla stessa scia si pone anche DECK SLAYTON, un astronauta pronto a parlare pubblicamente delle sue esperienze ufologiche, ma anche lui morto di cancro prima che potesse rendere pubbliche le sue rivelazioni.
Ma le morti sospette continuano.

BRIAN LYNCH: un giovane sensitivo e contattista, morto nel 1985 di overdose, almeno a quanto dice il referto medico. Secondo la testimonianza della sorella Geraldine, un anno prima Lynch era stato avvicinato da un agente segreto che lavorava per la PSI-tech Company di Austin, Texas; l’uomo gli confidò che erano in corso esperimenti su armi da guerra di tipo psichico. Dopo la sua morte, tra i suoi effetti personali venne ritrovato un appunto: “4 milioni dal Pentagono per il Progetto Scanate”.

CAPITANO DON ELKIN: pilota per le Eastern Airlines negli anni '80, morì suicidandosi dopo aver indagato per più di 10 anni il cover-up ufologico.
A questa triste catena di morti sospette, dobbiamo purtroppo anche aggiungere altri trenta casi, legati al progetto per lo Scudo Spaziale effettuato dalla Marconi Limited in Inghilterra tra il 1985 e il 1988.

ROGER HILL: un disegnatore per i Marconi Defense Systems, morto suicida nel marzo 1985.

JONATHAN WALSH: un esperto di comunicazione digitale impiegato presso la ditta sorella della Marconi, la GEC, caduto dalla finestra del suo hotel nel novembre 1985, dopo aver espresso timori per la sua vita.

ASHAD SHARIF: altro scienziato della Marconi Ltd., impiccatosi in maniera alquanto bizzarra, ovvero fissando un capo della corda al collo dopo aver fissato l’altro capo a una pianta, quindi è salito in macchina, ha pigiato sull’acceleratore e si è ucciso!

TREVOR KNIGHT: sempre associato alla Marconi Ltd., muore nel marzo del 1988 asfissiato con il monossido di carbonio esalato dalla sua auto.

PETER FERRY: direttore di marketing sempre della stessa società, viene ritrovato con i fili elettrici scoperti trattenuti in bocca.

ALISTAIR BECKHAM: si uccide anche lui allo stesso modo, i fili però sono arrotolati intorno al corpo e ha un fazzoletto infilato in bocca.

ANDREW HALL: viene ritrovato morto nel settembre del 1986, anche lui per avvelenamento da monossido di carbonio.

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