giovedì 11 marzo 2010

Le fontane dei Maya


In uno studio pubblicato sul Journal of Archaeological Science, l’antropologo Kirk French e l’ingegnere Christopher Duffy fanno il punto su un condotto progettato per generare acqua pressurizzata a Palenque (Messico), un grandioso centro urbano Maya.
“Gli antichi Maya sono rinomati come grandi costruttori, ma sono raramente considerati dei grandi ingeneri. Le loro costruzioni, sebbene spesso grandi e imponenti, sono generalmente ritenute non sofisticate”, dicono gli autori dello studio. Tuttavia, molti centri Maya mostrerebbero degli avanzati impianti per “manipolare in qualche modo l’acqua per vari scopi”.
Palenque, fondata intorno al 100 d.C., arrivò a contare circa 1500 fra templi, case e palazzi, intorno all’800. Il suo antico nome, Lakam Ha’ (Grandi Acque), è significativo: qui si trovavano 56 sorgenti, 9 corsi d’acqua perennemente navigabili, acquedotti, laghetti, dighe e ponti.
Un acquedotto di circa 66 metri, datato dal 250 al 600, è un eccezionale esempio di ingegneria idraulica: questo condotto rettangolare era interrato lungo un ripido pendio e si restringeva bruscamente alla fine.
Oltre a conservare l’acqua per i periodi aridi, secondo i calcoli eseguiti il getto d’acqua che si sarebbe potuto sprigionare avrebbe raggiunto i 6 metri di altezza.
Fonte: USA Today

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