giovedì 25 febbraio 2016
Sulle tracce degli Shadow People
Sono in molti a giurare di averli visti, in molti a ricordare quella pesante sensazione di terrore che accompagnò la loro esperienza.
Chi sono gli Shadow People?
Soltanto una leggenda urbana?
In quasi tutte le culture, siano esse antiche che moderne, i concetti di ombra, oscurità, buio, tenebra, vengono sempre associati al male, a qualcosa di estremamente negativo; questa loro caratteristica li pone in netta contrapposizione con il bene, la luce.
Un esempio per tutti è quello che ci viene offerto dall’iconografia cattolica: il diavolo rigorosamente in nero (oppure rosso a simboleggiare le fiamme dell’inferno) e gli angeli sempre ritratti in vesti assolutamente bianche.
Andando indietro nel tempo non sarà certo difficile trovare numerosi riferimenti alle Ombre, siano esse intese come le proiezioni dei defunti oppure legate al mondo del culto, della religione e della mitologia.
Per gli antichi Egizi l’Ombra era Khaibit (conosciuta anche come Sheut o Shuyt), ed era l’ultima delle sette anime che possiede ogni persona; le altre sei erano Ab, Akh, Ba, Hekau, Ka, Ren, Sekhem, Sekhu.
Gli antichi romani le conoscevano invece come “Umbra” e vi identificavano i fantasmi che popolavano il mondo dei morti, la Terra delle Ombre.
L’Ombra è stata quindi sempre intesa come qualcosa di sotterraneo, nascosto, pauroso, ma allo stesso tempo è qualcosa che appartiene comunque al nostro essere, qualcosa di così importante al punto che gli antichi consideravano dedicare la propria ombra agli Dei uno dei sacrifici più meravigliosi e graditi.
Soltanto in seguito il lato negativo delle Ombre prese il sopravvento, relegando a poco più di un ricordo i suoi aspetti positivi; man mano l’Ombra assunse una connotazione molto vicina alla paura, al terrore, diventando quasi il sinonimo e il marchio dei mostri.
Tutto questo fino ad arrivare ai nostri giorni....
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