lunedì 27 agosto 2012

Terminator potrebbe essere realtà



Ricordate la frase del film Terminator? “...Vieni con me se vuoi vivere"; è probabile che tra qualche anno non avremo bisogno di rimettere quel dvd per riascoltarla perché lui sarà già qui.
Non è una delle solite news curiose studiate proprio per attirare lettori, si tratta invece di qualcosa di tragicamente reale visto che la Boston Dynamics Inc. è stata messa sotto contratto dalla Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) per un affare dal valore di 10,9 milioni di dollari.
La fortunata società, specializzata nella progettazione e nello sviluppo di ingegneria robotica, avrà il compito di costruire dei robot umanoidi che dovrebbero agire, qualora se ne presentasse l’occasione, in modo intelligente e senza controllo, una sorta di nuovo Terminator che però ricorda tanto il protagonista di un altro film: "Robocop".
L’annuncio è stato fatto dal Dipartimento Americano per la Difesa il 20 agosto 2012 “…le piattaforme robotiche saranno umanoidi, costituite da due gambe, un torso, due braccia con le mani, una testa sensore e strumentazione informatica a bordo…”.
Il sito DARPA aggiunge invece che “…i robot aiuteranno durante le operazioni in caso di catastrofi umanitarie…”.
Il progetto prevede però altre estensioni d’uso; questi alcuni estratti di quanto previsto per questi nuovi robot: condurre operazioni di evacuazione, stato di "autonomia controllata" (secondo il DARPA saranno in grado di agire in modo intelligente da soli quando la supervisione diretta non sarà possibile), utilizzazione di diversi "strumenti" (???).
L’obiettivo è quello di far eseguire compiti complessi e pericolosi limitando il rischio di vite umane, sia militari che civili, ma come evitare di pensare a quale formidabile arma da guerra, repressione e attacco, sarebbero questi nuovi “terminator”?
Non si può infatti non ricordare che, già in passato, il Pentagono aveva avanzato richieste ad alcune società in merito allo sviluppo di robot in grado di cercare, individuare e monitorare “umani non cooperativi”, richiesta che si basava sullo specifico ad eventuali scenari di evasione o terrorismo.
Di certo la tentazione di usarli per il controllo della folla, vista anche la situazione altamente esplosiva che si sta creando, sarà molto forte.
Non parliamo certo dei simpatici robot giapponesi che servono la colazione oppure aiutano gli anziani e le casalinghe; il progetto americano potrebbe essere dotato (e si tratta di tecnologie già sviluppate) di sistemi di rilevamento, dispositivi di localizzazione, sensori che rilevano il respiro umano e le onde associate ad un battito cardiaco.
Ora più che mai l’avvertimento dato da Noel Sharkey, professore di Intelligenza Artificiale e Robotica presso l’Università di Sheffield, sembra diventare sempre più pressante: “…il mondo è caduto in una sorta di sonnambulismo creato ad arte da una tecnocrazia potenzialmente letale, bisogna invocare chiare garanzie sulla nuova tecnologia e chiedere a piena voce di conoscere tutti gli aspetti di quella che ci viene tenuta nascosta…”.
Quali nuovi scenari stanno per aprirsi?
Non dovremo comunque aspettare molto per saperlo, il contratto infatti prevede una prima consegna già il 9 agosto del 2014.

Fonte: Washington Technology

Nessun commento:

Posta un commento