lunedì 20 settembre 2010

LA RETE SFIDA I PEDOFILI: INTERVISTA ESCLUSIVA A DANIELE DELLERBA





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La frontiera dell'uso di Internet contro la pedofilia, e in difesa dei bambini, è possibile grazie ad attivisti e ricercatori. Parliamo di queste tematiche con il vigevanese Daniele Dellerba, in prima linea contro i pedofili sul web. Questo tecnico informatico, padre del sistema Linux Ogigia usato da migliaia di persone per il recupero dei vecchi computer (e perfino da alcuni attivisti nelle zone terremotate in Abruzzo), vanta 10 anni di esperienza sul campo. Proprio con lui tenteremo di affrontare un tema estremamente delicato, tentando di portarne alla luce gli aspetti meno conosciuti; i bambini rappresentano il nostro futuro e per questo motivo, oltre che per altre innumerevoli ragioni, non ultima quella umana e affettiva, vanno tutelati con ogni mezzo a nostra disposizione. La Rete, a volte così duramente attaccata, immaginata da alcuni come strumento deviante per la crescita dei nostri figli, può risultare un valido aiuto in questa battaglia; scopriamo come tutto questo sia possibile.

Tecnico informatico, ideatore e sviluppatore del sistema operativo Linux Ogigia, all’avanguardia nel recupero di vecchi computer, oltre che valido strumento d’investimento: una tua breve presentazione, chi è e cosa fa Daniele Dellerba?
DD: sono uno studioso di diverse discipline e tecnologie, ma lavoro prettamente in campo informatico nello sviluppo di siti web, programmi e sistemi operativi. Saltuariamente adatto sistemi Linux per le esigenze particolari di lavoro oppure per la sicurezza di alcune aziende. Sono nato nel 1967, ho studiato elettronica ed ho un po' il pallino dell'inventore, grazie a cui ho realizzato negli anni molte cose curiose poco note che richiederebbero lunghi articoli a parte.

Ogigia Browser è un programma di navigazione sul web con capacità particolari, che ha incorporato un bottoncino per denunciare siti pedofili con la massima celerità possibile. Si è dimostrato utile alla lotta alla pedofilia in Rete?
DD: secondo alcuni tutori dell'ordine con cui sono in contatto la risposta è sì, perchè un software adattato a queste esigenze vince la pigrizia o la poca competenza della Rete di molta gente. Inoltre si da' un segnale forte alla società ed ai pedofili, ricordando a tutti che il problema esiste e che questi approfittatori sono e restano braccati. Con il tempo, e con il diffondersi dell'uso di Ogigia Browser, si realizzerà in Rete una presenza costante di cittadini che individuano e segnalano saltuariamente attività di pedofili.

Esiste una vera volontà politica di combattere la pedofilia in Italia?
DD: non credo proprio, altrimenti non sarebbe certo stato un privato come me a varare un progetto a basso costo come Ogigia Browser ma se ne sarebbe occupato un apparato statale, magari dando fondi ad ottimi programmatori in divisa. Se ci fosse un referendum e' chiaro la maggioranza dei cittadini vorrebbe la pena di morte per i pedofili, eppure un profittatore non subisce una pena esemplare abbastanza forte da disincentivarlo, oppure proporzionata al danno che infligge per tutta la vita a chi non può difendersi. Lo trovo strano ed inquietante. La pedofilia in Rete diventa poi un pretesto per varare provvedimenti ridicoli, con la scusa di volerla contrastare in realtà sembra che si cerchi di limitare la libertà di espressione dei cittadini? Ho visto nell'ultimo decennio leggi inapplicabili, approvate da anziani parlamentari che per la maggior parte non sanno quasi accendere un computer, ed erano strategie nate morte perchè tecnicamente superate o inattuabili. I politici sembrano più un peso o un freno alla lotta seria alla pedofilia, ma tutto passa dalle loro mani. Basterebbe dare uomini, mezzi e fondi decenti a Polizia e Carabinieri e vi lascerebbero tutti senza fiato dai risultati che vi porterebbero. Ma il ricco industriale milanese vizioso, il politico colluso o il cardinale amante degli oratori saranno contenti? Non dimentichiamo che una fetta del potere reale passa da loro.

Una convinzione molto diffusa, e forse non proprio così lontana dalla realtà, afferma che le notizie diffuse dagli organi di informazione non sempre rispecchiano la realtà delle cose; quale è, secondo te, la vera realtà del fenomeno pedofilia in Rete? Quale la sua vera dimensione?

DD: mi raccontano di centinaia di migliaia di persone in viaggio in paesi esotici per gli scopi di cui stiamo discutendo, di siti specializzati nascosti dentro portali che vendono oggetti a domicilio, di server nel Terzo Mondo che esisterebbero solo per questi mercati. Esiste chiaramente una società di pedofili, interconnessa in Rete sotto un falso anonimato, che si incontra in liste riservate, in chat ad accesso limitato e che compra molto materiale multimediale con carta di credito. Alcuni che si definiscono bene informati mi hanno detto che, se la gente leggesse cosa scrivono al riparo da occhi indiscreti, l'Italia si riverserebbe dalla rabbia per le strade per il più grande linciaggio della storia umana. Con tutte le tracce informatiche che quegli sclerati lasciano basterebbero pochi soldi, un po' di agenti in più ed un'espansione degli istituti carcerari per rendere l'Italia sicura, invece sono abbastanza liberi di discutere tra loro contromisure contro le indagini ed anche reati da commettere? Da questa società pedofila internazionale che si interconnette in segreto dentro “catacombe elettroniche” si dice che trovino sostegno organizzazioni che fanno lobby per la legalizzazione della pedofilia utilizzando discorsi pseudoscientifici e propagandando ideologie di libertà assoluta, fino al discusso progetto della Giornata Mondiale Dell'Orgoglio Pedofilo nel 2007 di cui trovate con Google tanti riferimenti. Voci di corridoio riportano la leggenda che dei potentissimi hackers russi si fossero imbestialiti di rabbia, ed avrebbero urlato minacciando di scatenare un finimondo in Internet se questa discutibile Giornata Mondiale avesse avuto seguito. Sarà vero?


Molte famiglie lamentano il fatto che non sempre sia facile adottare strategie valide per monitorare e difendere la permanenza sul Web dei loro figli; esistono delle strategie semplici, alla portata di tutti, per tentare di risolvere questo problema?

DD: no, nulla può sostituire la presenza del genitore: chi vuole arrivare ai bambini appoggiato da ingenti fondi ha tanto tempo da perdere per studiare contromisure alle nostre difese. Un mio amico ha permesso al figlio di partecipare ad un famoso gioco in Rete per migliaia di bambini, dove i controlli ci sono e nessuno può contestare la buona volontà degli organizzatori di garantire un gioco sereno. Nonostante ciò il bimbo divenne strano, così la compagna del padre si iscrisse al videogame fingendosi una bambina di 10 anni... Tra i messaggi privati ce n'era uno che gli offriva molte migliaia di euro per fare una certa cosa senza dirlo a nessuno... Un'azienda informatica può offrire un videogioco ai bambini, ed investire anche 10.000 euro in sicurezza dei sistemi e controllori al terminale, ma cosa può fare se dall'altra parte si e' disposti a spendere cifre molte volte più grandi per inseguire le proprie pulsioni? Sarebbe ora di potenziare le strutture già esistenti della Polizia Di Stato con mezzi, uomini, fondi, leggi più adatte e magari assoldando qualche buon pirata informatico che possa sfondare reti e sicurezze senza che ciò costituisca un reato durante queste indagini? Non esiste nessun sistema informatico, e nessuna strategia, che possa garantire che un bambino non venga contattato in Rete da un pedofilo, perchè dall'altra parte sembra ci sono persone disposte a pensare e sborsare per vanificare ogni trucco che escogitiamo. Un genitore, un nonno o una zia sono l'unica vera difesa dei bambini sul web.

Un tuo quadro della tua situazione: chi sono i pedofili in Rete e chi le vittime più esposte?

I pedofili in Rete sono persone di ogni estrazione sociale, gente malata che se ne frega di tutta la documentazione che illustra e dimostra i danni che producono alle loro vittime, dirette o indirette. Si scambiano tra loro messaggi vaneggianti, inventando mitologie e ideologie non scientifiche per potersi guardare la mattina dopo allo specchio. Per esempio comprare un “film di quel tipo” vuol dire sostenere un mercato che comunque rapisce un piccolo da qualche parte nel mondo per fargli fare l'attore; ogni arzigogolo mentale di giustificazione, ogni bugia per dirsi che non si e' fatto niente di male cade, perchè da qualche parte un minore verrà ucciso dopo le riprese, oppure resterà destabilizzato a vita grazie a chi paga. Migliaia di vite spezzate per sempre, migliaia di malati mentali sacrificati in questo nuovo schiavismo internazionale, dove chi paga ha diritto sull'esistenza di un piccolo che magari e' stato messo al mondo per poi venderlo. I bambini dei paesi poveri sono i più esposti, ma cosa succederà qualora per una crisi economica molti pedofili dello stivale non potranno più uscire dall'Italia per soddisfare saltuariamente il loro “hobby incompreso”? Dove andranno a cercare il loro “divertimento”, la loro “esigenza di libertà dai pregiudizi della gente retrograda” se non dalla bambina dei vicini di casa?

Cosa ci dici di quegli hackers che, nel massimo segreto, distruggono siti pedofili e si infiltrano in collaborazione con i magistrati dentro reti di comunicazione di profittatori?

DD: che dovrebbero ricevere l'aiuto degli stati di cui sono cittadini, con ampi mezzi, fondi, leggi che gli permettano di lavorare e spiare. Sono loro la punta di diamante di chi vuole fare qualcosa di serio, perchè la debolezza del mondo dei pedofili e' che si riunisce dentro Internet, dove paga con carte di credito. Pirati informatici al servizio di diverse nazioni ci sono già, ma si tratta di cyber-war o di spionaggio. Esperienze simili potrebbero permetterci di arrestare una vasta percentuale dei pedofili italiani non appena un governo a Roma si desse una mossa...


Quali armi e trucchi sono utilizzati in questa guerra non ufficiale?

DD: la maggior parte dei pedofili e' gente viziata e malata, usano per lo più il sistema operativo Windows che e' facile da infettare con un worm trasformandolo in uno “zombie”, ovvero un pc controllato segretamente dall'esterno che produce così un'ignara microspia nel mondo dei pedofili. Altri metodi consentono di accedere ad un'email o ad un messenger all'insaputa di tutti, senza volere uno di questi malati vi porta ad altre decine di psicotici uguali o peggiori di lui. Adesso i pedofili si stanno spostando un po' su Facebook tra le risate di chi gli da' la caccia, che sà come sfruttare questo famoso social network. Dicono che la polizia di uno stato europeo avesse assoldato un hacker che ha costruito un sito-civetta, ovvero un portale che vendeva materiale multimediale sequestrato precedentemente ad altri pedofili. I clienti ignari sono arrivati come mosche sul miele, decine di migliaia di indirizzi e-mail regalati agli investigatori che però non avevano risorse sufficienti per controllare tutta questa massa di sclerati e si sono limitati a segnalarli. Basta un virus informatico nuovo, che quindi gli antivirus non hanno imparato a contrastare, inserito in una foto “di quel tipo” che venga spedita dentro ad una “catacomba elettronica” per veder cessare ogni discussione ed attività della comunità per giorni e giorni, un piccolo danno ma la soddisfazione non ha prezzo. Mentre il cacciatore di pedofili e' di solito un giocatore di scacchi, sereno e paziente, il profittatore e' un esagitato che deve subito condividere un materiale, ecco perchè dopo anni che alcuni hacker italiani gli bombardano occasionalmente queste società virtuali nascoste accusano sempre il colpo, e non hanno mai imparato a difendersi.


Secondo una leggenda metropolitana è proprio Daniele Dellerba uno dei pirati informatici che ha distrutto più servizi telematici ai pedofili italiani, infischiandosene della legge. La lotta alla pedofilia in Rete ha bisogno di giustizieri?

DD: io non potrei mai ammettere in un'intervista di aver commesso danni a sistemi informatici, che in Italia e' un reato anche se compiuto contro la rete pedofila. Certo se qualcuno usasse in modalità live la versione Puppet del mio ultimo Linux Ogigia, (magari dentro un vecchio pc portatile agganciato a reti wireless non protette di concittadini ignari) trova curiosamente diversi programmi preinstallati adatti a perseguitare pedofili senza lasciare troppe tracce, ma e' solo un caso e vi invito tutti a rispettare le leggi.

Hai mai reso inutilizzabile un server, un sito, una rete telematica o un computer utilizzati da pedofili?

DD: io??? Ma no, cosa dite mai! Mi dispiace che girino queste calunnie ma chi mi conosce sa già tutta la verità... Sono buono, tollerante e pacifico! Mai studiato un sistema per sfondarlo, credetemi!!!

Come già sai mi occupo in genere di Scienze di Confine e di Misteri in genere, come vive un tecnico informatico, legato a una scienza che necessariamente deve produrre certezze, questo tipo di ricerche?

DD: con lo spirito di chi è cosciente che, se ieri rivoluzionari e sognatori non avessero lottato contro le certezze del loro tempo, non ci sarebbe stato mai alcun progresso. I misteri e la scienza di confine del passato ha portato alle meraviglie di oggi. Le meraviglie di domani verranno solo dai pensatori alternativi di oggi, che fanno quel salto in più al di fuori del recinto dell'impossibile.

Quali sono i futuri progetti di Daniele Dellerba e come vedi il nostro prossimo futuro?

DD: sto progettando i nuovi Linux Ogigia per il 2011 durante il tempo libero, poi passerò alla nuova versione di Ogigia Browser. Sono cose che realizzo per lo più da solo, con pochi fondi personali e tanta buona volontà. Nel nostro futuro c'e' una lunga stagnazione economica o il caos energetico dopo un possibile attacco all'Iran di cui si parla nel mondo diplomatico.

Un tuo breve messaggio e un consiglio alle famiglie.

DD: andate al poligono e tenete pronti solo proiettili esplosivi dum-dum! Scherzo, ma non delegate a nessuno i vostri figli, la loro sicurezza, la loro educazione e fate i genitori presenti. Vigilate contro la droga e contro ogni possibile insidia in modo discreto, non dormite prima di avere brutti risvegli.

Grazie per il tuo importante contributo.

DD: grazie anche a te e all'informazione di qualità che veicoli attraverso i tuoi canali.

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