mercoledì 17 marzo 2010

Il Basilisco


Il Basilisco, creatura mitica dei bestiari e delle leggende greche ed europee, viene rappresentato come un serpente alato, con testa e zampe di gallo e occhi dallo sguardo che uccide. Si tratta di un essere misto che non ha mai avuto alcun riscontro in natura, ma che unisce in sé i tratti morfologici di diversi animali. Il termine deriva dal greco e, secondo Plinio, ha probabilmente a che fare con il nome attribuito al velenoso serpente coronato, detto “basiliskos” o anche “regulus” (piccolo re), per via delle macchie chiare che ha sulla testa e che danno l’idea di una coroncina. Il Basilisco nasce quando un vecchio gallo (nero), depone un uovo che viene covato nel letame da un serpente o da un rospo. Dimora solitamente in grotte, sotterranei e pozzi, dove custodisce tesori. Il suo soffio è velenoso e il suo sguardo mortale, ma lo si può sconfiggere mettendogli davanti uno specchio e facendolo così morire del suo stesso sguardo. Può anche essere ucciso dalle donnole.
Come la maggior parte di questi leggendari esseri misti, la figura del Basilisco ha origini orientali; secondo Plinio viveva in Libia, ma era anche molto diffuso in Egitto. Nella Bibbia il Basilisco appare sotto forma di un serpente velenoso, mentre Isidoro di Siviglia lo definisce “regulus volans” e Ugo di San Vittore, nel suo libro dei salmi, lo chiama “rex serpentium” (re dei serpenti). In Occidente è Santa Ildegarda di Bingen che lo descrive per la prima volta, parlandone come di un essere che nasce da un uovo di gallo o di serpente covato da un rospo. Anche Pierre de Beauvais sostiene che il basilisco nasce da un uovo di gallo, e che per difendersi da lui basta mettersi sotto una campana di cristallo che non faccia passare il suo soffio avvelenato; questa stessa immagine è rappresentata su un capitello della chiesa di Vézelay. Una curiosità storica: nel 1474, il Consiglio di Basilea, condannò a morte un gallo di undici anni che, a quanto si diceva. aveva deposto un uovo. La bestia fu decapitata il 4 agosto 1474, il suo corpo fu bruciato e anche il suo presunto uovo dato alle fiamme. In realtà, questi processi a carico di animali sono documentati più volte nella storia; venivano intentati soprattutto in ragione del comportamento della bestia; in questo caso il fatto di deporre uova era contro natura, quindi opera del diavolo. Una leggenda locale viennese parla di un Basilisco che viveva in un pozzo della Schonlaterngasse, dove ancora oggi si può vedere una sua riproduzione. Nel linguaggio allegorico degli alchimisti il Basilisco indica la Pietra Filosofale.

Credit foto: www.elfwood.com

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