domenica 26 agosto 2012
Stanislav Petrov: un eroe che nessuno ha mai conosciuto
Altro che alieni scesi con ampio preavviso mediatico seriamente intenzionati a mettere fine alle nostre sofferenze (e bisognerebbe chiedersi in che modo…); chi veramente salvò il mondo da una catastrofe globale vive oggi nel più assoluto anonimato, dimenticato da tutti, se non addirittura del tutto sconosciuto.
Il suo nome è Stanislav Evgrafovič Petrov, classe 1939, ex militare sovietico ed ex tenente colonnello dell'Armata Rossa durante la Guerra Fredda.
I fatti risalgono al 26 settembre del 1983, periodo durante il quale la guerra fredda aveva raggiunto i suoi massimi livelli e Petrov assolveva alla funzione di ufficiale in servizio presso il bunker Serpukhov 15, poco distante da Mosca.
Il suo compito era quello di controllare il satellite e notificare ai suoi superiori un eventuale attacco nucleare contro l’Urss; qualora ciò fosse accaduto, la strategia dell'Unione Sovietica era quella di lanciare immediatamente un contro attacco nucleare su vasta scala contro gli Stati Uniti, questa era in quel periodo la dottrina della Mutual Assured Destruction.
Alle 00.14 (ora di Mosca), il satellite diede l'allarme, segnalando un missile lanciato dalla base di Malmstrom (Montana) e in viaggio verso il territorio russo. Petrov ritenendo inverosimile un attacco con un unico missile pensò ad un errore del sistema e non segnalò ai suoi superiori l'accaduto.
Passarono soltanto pochi minuti e il satellite segnalò altri quattro missili in viaggio verso l'Urss.
Lanciare l’allarme in quel momento avrebbe significato dare l’avvio al conflitto nucleare.
Petrov, conoscendo bene le peculiarità del sistema satellitare russo OKO, ritenne ancora una volta che si stesse trattando di un errore, considerando tra l’altro esiguo l'attacco missilistico in corso rispetto al consistente armamento nucleare degli Stati Uniti.
La decisione di aspettare e non segnalare l'attacco si rivelò giusta. Venne accertato infatti che si trattava di un falso allarme dovuto ad una rara congiunzione astronomica tra la Terra, il sole e il sistema satellitare OKO.
Petrov aveva comunque disatteso agli ordini, ma considerata la sua corretta intuizione l’esercito russo decise di non punirlo.
Questo episodio fu mantenuto segreto fino alla fine degli anni Novanta; nel frattempo Petrov si ritirò in pensione scegliendo di vivere a Fryazino, un piccolo villaggio nei pressi di Mosca.
Solo recentemente, nel 2004, l’Associazione Cittadini del Mondo, con base a San Francisco, gli ha consegnato un riconoscimento e un premio simbolico di mille dollari.
Grazie alla sua intuizione oggi continuiamo a vivere, continuiamo a lamentarci dei Governi, a seguire le follie dei VIP, le partite di calcio, e continuiamo ad ignorare quei pochi attimi durante i quali l’arguzia, il sangue freddo e lo spirito di osservazione di uno sconosciuto militare sovietico ci salvò la vita.
In barba alle più catastrofiche previsioni fatte durante questi anni, il 26 settembre 1983 abbiamo sfiorato la scoppio della Terza Guerra Mondiale, un evento che avrebbe di certo lasciato ben poche tracce del mondo che oggi conosciamo.
Non sappiamo se altri fatti del genere accaddero in Unione Sovietica, sappiamo però che episodi analoghi (almeno una decina) avvennero negli Stati Uniti.
Alcuni vennero in seguito resi pubblici, ed uno in particolare, quello accaduto nel 1979, ispirò il film “Wargames”.
Oggi Stanislav Petrov è un pensionato che vive in condizioni di quasi povertà nel villaggio russo di Fryazino; ha salvato l’umanità ma questa non lo ha mai conosciuto; mi piace pensare che queste righe possano nel loro piccolo compensare in qualche modo a questa grave mancanza.
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