martedì 11 maggio 2010

UOMINI IN NERO: LA STRATEGIA DEL TERRORE


Il 24 Giugno 1947 è ormai considerato da molti un giorno importante nell’ambito della ricerca ufologia, si tratta infatti del giorno nel quale venne data ampia pubblicità all’avvistamento di un gruppo di UFO da parte dell’americano Kenneth Arnold, in poche parole la data di nascita della moderna ufologia.
Questa nota storica ha però una forte connessione con l’argomento trattato in questo post, non molti infatti sono a conoscenza che proprio il giorno prima fu teatro di un inquietante mistero che segnò l’inizio di quella che molti considerano una tragica realtà e che altri confinano nell’universo delle leggende metropolitane: la teoria degli Uomini in Nero. Il 23 giugno 1947, Harold A. Dahl insieme al figlio ed un cane, si trovava in barca nel Puget Sound, nei pressi dell’isola di Maury (stato di Washington); tutto sembrava assolutamente tranquillo e nulla faceva presagire che un normalissima gita in barca potesse assumere così tragici connotati. Tutto ebbe inizio con l’avvistamento di una pattuglia di sei UFO dalla classica forma “a ciambella”, proprio i fortuiti testimoni avevano gli oggetti sopra la loro testa, da uno di loro si staccò del materiale che cadde rovinosamente sulla barca uccidendo il cane e ferendo il figlio di Dahl.
Dopo un certo periodo di tempo la notizia venne diffusa dalla stampa e proprio Kenneth Arnold venne incaricato di occuparsi del caso per una successiva inchiesta giornalistica che sarebbe stata curata da Ray Palmer, direttore di una rivista dell’epoca che si occupava di UFO. Arnold riuscì ad avvicinare Dahl ma quest’ultimo si dimostrò molto restio a fornire ulteriori chiarimenti su quanto gli era accaduto e soltanto dopo ripetuti tentativi ammise vi aver ricevuto giorni prima una strana visita da parte di sconosciuti completamente vestiti di nero che lo avevano esortato in maniera energica a non fornire nessun particolare dell’avvenimento a chiunque ne avesse fatto richiesta. Incuriosito Arnold decise di approfondire questa strana vicenda e contattò due ufficiali della base aerea di Hamilton Field, capitano William Davidson e tenente Frank Brown; i due non solo riuscirono ad ottenere maggiori particolari da Dahl, ma vennero anche in possesso di una parte del materiale che aveva colpito la barca; si trattava di una sostanza nerastra e porosa, abbastanza consistente e dall’aspetto vagamente geologico.
Conservate accuratamente le scorie in uno scatolone, ripartirono per Hamilton Field a bordo di un B-25, le circostanze inquietanti relative al caso di Maury Island non erano però ancora finite; l’aereo si incendiò durante il volo per cause ancora oggi sconosciute, precipitò al suolo e le scorie “aliene” andarono disperse. Questo fu il primo caso che riguarda direttamente gli Uomini in Nero, ma il sospetto di una loro ingerenza in altri fatti misteriosi accaduti più avanti nel tempo e fino ad oggi, sembra tristemente reale, come nel caso di Albert K. Bender. Nel 1952 era sorto un gruppo di ricerca volto esclusivamente alle indagini in campo ufologico, il fondatore era Albert K. Bender e l’associazione acquistò in breve tempo un travolgente successo oltre che grande notorietà; il gruppo continuò con enfasi i propri lavori e le ricerche fino a quando, improvvisamente, tutte le attività vennero sospese senza alcuna spiegazione; sollecitato svariate volte dai giornalisti e dai media televisivi, Bender confidò in seguito di essere stato contattato da tre Uomini in Nero che gli avrebbero rivelato verità terribili sulle attività degli UFO e sui loro fini, tanto da trasformare la sua vita in un lungo, terribile incubo. La storia di Bender venne in seguito raccontata in un libro (They knew too much about Flying Saucers – Sapevano troppo sui dischi volanti - ), scritto dall’ufologo Gray Barker; questa pubblicazione contribuì in modo definitivo alla diffusione del mito degli Uomini in Nero.
Successivamente ai fatti narrati sopra presero piede due ipotesi ancora oggi dibattute sulla origine degli Uomini in Nero e sui loro interessi occulti; la prima ipotesi riguarda la “Congiura del Silenzio”, argomento del quale parleremo più diffusamente in seguito, i misteriosi Uomini in Nero sarebbero in realtà agenti delle Forze Governative o comunque di parti di esse, coinvolte in un misterioso patto con gli stessi alieni; il fine delle loro azioni di depistaggio e sabotaggio delle prove sarebbe quello di nascondere terribili verità quali commercio di organi umani e manipolazioni genetiche ai danni degli umani. Una seconda teoria vede invece gli Uomini in Nero come veri e propri alieni con il compito di mantenere segreto il loro infiltramento nei posti chiave della nostra civiltà, azione che sarebbe già in atto da anni e che avrebbe già raggiunto livelli inimmaginabili. Quest’ultima teoria venne abbracciata dallo stesso Bender il quale, nel 1962, pubblicò un libro sull’argomento, interrompendo il volontario silenzio dovuto ai fatti relativi agli anni ’50; tra le tante rivelazioni si leggeva che gli Uomini in Nero sarebbero in realtà rappresentanti di una sinistra razza aliena proveniente da un pianeta chiamato Kazik; su questa rivelazione restano comunque parecchi dubbi relativi anche al fatto che il libro stesso apparve più come una operazione commerciale dettata dalla condizione economica non proprio brillante dello stesso autore dopo la chiusura del centro di ricerca. Un ultimo riferimento agli Uomini in Nero come terribili alieni o creazioni aliene è abbastanza recente ed è stato diffuso da due ufologici americani, John Lear, ex pilota, e Milton W. Cooper, funzionario della Marina. Secondo i due ricercatori tutto sarebbe riconducibile ad un governo segreto e parallelo a quello attuale, nato al solo scopo di trasformare la Terra in una colonia aliena; a questo fine lavorerebbero senza sosta sia creature aliene che uomini stessi, traditori della propria razza, gli esperimenti avrebbero come punti di riferimento due basi segrete nel New Mexico e nel Nevada. Dalle varie manipolazioni genetiche nascerebbero degli androidi appositamente istruiti per depistare ed insabbiare tutte le prove esistenti, questi sarebbero gli Uomini in Nero tristemente conosciuti da ufologici e ricercatori.

Cosa sta accadendo esattamente? Chi sono in realtà i misteriosi Uomini in Nero? Esiste una diretta relazione tra questi ultimi e le stesse autorità?

Una ricerca promossa da John Keel ha rilevato che questi misteriosi eventi avvengono solitamente in un lasso di tempo riconducibile tra i sei medi e i due anni dallo svolgimento dei fatti, il tutto senza lasciare alcuna traccia e senza che nessuna delle autorità inquirenti riesca a dare alcuna valida spiegazione. Morti accidentali, suicidi, vite profondamente trasformate in un incubo perenne, paura, queste le sorti di molte persone a volte testimoni involontari di eventi che per nessun motivo debbono essere di pubblico dominio. La storia dell’ufologia non è nuova a questo tipo di avvenimenti, anche se non esiste alcuna prova concreta al riguardo; i primi casi divulgati risalgono al 1962 con la scomparsa del capo del progetto di ricerca canadese Wilbert Smith, morto in circostanze misteriose poco prima di svelare un progetto segreto gestito da un vertice americano ancora più in alto della CIA; la stessa sorte toccò a Waveney Girvan, fondatore della rivista Flying Saucer Review, serissima e conosciutissima pubblicazione inglese sui problemi legati agli UFO, anche lui muore in circostanze misteriose e la notte dopo tutti i suoi archivi vengono trafugati.
Nel 1968 è la volta di Olavo Fontes, proprio poco prima di rivelare i risultati delle sue ricerche su un presunto oggetto alieno abbattutosi in Brasile; tutti personaggi scomodi, informati e decisi a dare la maggior trasparenza possibile al fenomeno degli UFO e alle sue implicazioni a livello politico. Per avere una esatta dimensione del fenomeno, è sufficiente citare un articolo apparso sul numero 72 di Saucers News sul quale vengono riportati i risultati di un sondaggio svolto appositamente in merito ai fatti appena narrati; 137 morti per incidente di persone in qualche modo legate al fenomeno UFO, e questa statistica, se aggiornata ad oggi, sarebbe sicuramente triplicata!
Morti misteriose e strani suicidi, da James Forrestal all’astrofisico Morris K. Jessup, una lunga catena troppo spesso taciuta che riporta come unico filo conduttore gli Uomini in Nero e la loro politica di disinformazione e censura forzata con ogni mezzo, compresi quelli appena descritti.
Semplici coincidenze, tragici destini o molto più semplicemente efferati omicidi che rasentano quasi la perfezione?
Il Ministro James Forrestal istituisce la prima commissione di seri studi ufologici, riceve i dossier prodotti dal lavoro dei vari ricercatori ed inspiegabilmente si getta dalla finestra; il canadese Wilbert Smith ed il brasiliano Olavo Fontes, analizzano i frammenti di un UFO precipitato ed entrambi muoiono in circostanze misteriose; l’astronomo Jessup viene “suicidato” nella sua automobile; Frank Edwards curava una trasmissione sugli UFO con un ascolto di circa tredici milioni di ascoltatori, di colpo sospese il programma, pubblicò le sue raccolte e morì improvvisamente subito dopo; nel 1967, Ailleret, un ufficiale francese impartisce l’ordine per uno studio più approfondito ed imparziale sul fenomeno UFO, subito dopo l’aereo che lo trasportava si inabissa nell’Oceano Indiano; coincidenze?
Per chi non fosse ancora soddisfatto dai fatti appena narrati e dalle ipotesi proposte, ecco ancora un altro mistero che va a sommarsi ai tanti non ancora sufficientemente spiegati, che legame esiste tra la data di nascita della moderna ufologia e molti casi di decessi inspiegabili? Non sono pochi infatti i personaggi rilevanti nel settore ufologico, sia per il loro contributo che per le loro scoperte, morte o scomparse proprio il 24 Giugno, chiaro richiamo allo stesso giorno e mese del 1947, che ricorda lo storico avvistamento di Kenneth Arnold; coincidenze oppure sottili avvertimenti? Frank Scully, giornalista e scrittore americano, morto il 24 giugno del 1964, i contattisti inglesi Arthur Bryant e Richard Church, scomparsi misteriosamente il 24 giugno del 1967, Willy Ley morto il 24 Giugno 1969, l 'archeologo spaziale francese Robert Charroux deceduto il 24 giugno del 1978, e molti altri nomi potrebbero aggiungersi a questo inquietante elenco; sono tutte delle fatalità?

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