venerdì 9 aprile 2010

La Sindone nascosta...



La Sindone di Torino, durante la Seconda Guerra Mondiale, venne segretamente nascosta in un monastero benedettino, poiché il Vaticano temeva che Adolf Hitler volesse rubarla.
Il telo venne trasferito per sicurezza nel santuario benedettino di Montevergine, ad Avellino, nel 1939, e rientrò a Torino nel 1946.
direttore della biblioteca presso l'Abbazia, Padre Andrea Cardin; sia il Vaticano che la famiglia dei Savoia, temevano che il leader tedesco, del quale si conosceva già lo sfrenato interesse per gli oggetti occulti e l’esoterismo in genere, avesse in mente di impossessarsi della reliquia.
Durante una intervista rilasciata alla rivista Diva e Donna, Padre Cardin ha dichiarato: "La Sacra Sindone fu trasferita in gran segreto nel santuario su ordine preciso di Casa Savoia e del Vaticano; ufficialmente l’operazione avvenne come precauzione contro un possibile bombardamento sulla città di Torino, in realtà fu una precauzione, viste anche le insistenti domande di Hitler sulla Sindone durante la sua visita in Italia nel 1938”.
Quando nel 1943 le truppe tedesche cercarono di perquisire la chiesa di Montevergine, i monaci inscenarono una finta preghiera collettiva intorno all’altare, ovvero a protezione del nascondiglio; questa fu la ragione per la quale la Sindone non venne trovata.
La Sindone rientrò a Torino nel 1946, per ordine di Umberto II, quando poi la monarchia venne abolita, il sacro lenzuolo passò alla Santa Sede.

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