giovedì 18 marzo 2010

Il pane "maledetto"


Nel 1951, gli abitanti di un tranquillo villaggio nel sud della Francia vennero improvvisamente colpiti da sintomi di follia di massa e allucinazioni. Almeno cinque persone rimasero vittime di questa misteriosa epidemia, mentre diverse decine furono gli internati nei manicomi.
Per decenni si ipotizzò che il pane locale fosse stato involontariamente avvelenato con delle sostanze psichedeliche, ma in questi giorni una ricerca, condotta da un giornalista investigativo americano, ha portato alla luce una ben più tragica verità.
Gli episodi di follia collettiva che si verificarono nel villaggio di Pont-Saint-Esprit, furono in realtà il risultato di un esperimento di controllo mentale.
Il cibo locale, nel nostro caso il pane, venne contaminato con un estratto dell’LSD, seguendo un esperimento condotto dalla CIA al culmine della Guerra Fredda.
I risultati furono devastanti; gli abitanti del villaggio correvano terrorizzati per strada, credendo di essere inseguiti da esseri spaventosi o dal fuoco; un uomo tentò di annegarsi per sfuggire a centinaia di serpenti, un altro ancora si lanciò da una finestra credendo di essere un aereo.
I risultati delle indagini, in seguito, spiegarono che un panificatore locale aveva involontariamente contaminato l’impasto con farina di segale cornuta; una successiva teoria parlò di contaminazione con mercurio organico.
HP Albarelli Jr., un giornalista investigativo, ha documentato in una sua ricerca, che si trattò di un esperimento segreto, diretto dalla CIA e dalla Divisione Operazioni Speciali di Fort Detrick, nel Maryland.
Indagando sul suicidio di Frank Olson, un biochimico che lavorava proprio per la Divisione Operazioni Speciale, Albarelli si è imbattuto in alcuni documenti, in particolare su una nota che trascrive la conversazione tra un agente della CIA e un funzionario della Sandoz Farmaceutici.
Nella nota si fa chiaro riferimento al villaggio francese, oltre che identificare l’agente estraneo contenuto nel pane come Dietilamide, una delle più potenti sostanze psichedeliche conosciute.
Si trattò quindi di un “incidente” durante lo svolgimento dell’esperimento, una “disattenzione” che costò parecchie vittime.
I contenuti e gli approfondimenti relativi alle indagini condotte da Albarelli, sono contenute nel suo libro “A Terribile Mistake: the murder of Frank Olson and the CIA’s Secret Cold War Experiments”.
Fonte: unexplainedmysteries.com

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