sabato 13 marzo 2010

Destini incrociati


Esiste realmente il destino? Saremmo tentati di rispondere negativamente, aggiungendo che il destino nasce giorno dopo giorno dalle nostre iniziative, dalle scelte che portiamo avanti; questa affermazione, pur trovandoci tutti d’accordo, spesso è costretta a scontrarsi con alcuni fatti che lasciano spazio ad alcuni dubbi.

Singolari coincidenze
I fatti che mi appresto a riportare potrebbero benissimo essere definiti come degli strani scherzi del destino, così come si potrebbe tentare di leggervi un ben preciso piano, un percorso ciclico che non conosce soste e si riproduce nel tempo, spingendoci a formulare un angosciante quesito: tutti gli eventi, in assenza di presunte connessioni casuali dimostrabili, rappresentano davvero una coincidenza?
Si tratta di semplici “scherzi” del destino, oppure siamo in qualche modo noi stessi, volontariamente o meno, responsabili di tali avvenimenti?

IL FATIDICO NUMERO 21

Luigi XVI, ancora fanciullo, venne messo in guardia da un noto astrologo del tempo; avrebbe dovuto fare molta attenzione il 21 di ogni mese.
Questa raccomandazione lo terrorizzò a tal punto che, in seguito, decise di non intraprendere mai nulla durante quella data fatale.
Ma il destino tesseva ben altri piani: il 21 giugno 1791, Luigi XVI viene arrestato a Varennes insieme alla Regina; il 21 settembre dell’anno successivo la Francia abolisce la Monarchia e instaura la Repubblica; il 21 giugno 1793 Luigi XVI sale sulla ghigliottina!

UN ANNIVERSARIO INCONSUETO

Augustus J. C. Hare era uno scrittore e pittore del periodo vittoriano; intorno al 1830 venne dato in adozione, a soli quattordici mesi.
Diciassette anni dopo, nell’anniversario della sua adozione, si recò a Mannheim, e cenò nello stesso albergo dove venne ceduto a sua zia, che era anche la sua madrina di battesimo.
La sera, ritornando alla stazione, incontrò sul marciapiede una donna che piangeva disperatamente stringendo tra le braccia un bambino; si avvicinò chiedendolo cosa le fosse accaduto, ma la risposta gli fece raggelare il sangue nelle vene: “…si tratta di mio figlio, ha soltanto quattordici mesi e mi lascerà per sempre con il prossimo treno in arrivo. Deve essere adottato da sua zia, che è anche la sua madrina, e non lo rivedrò mai più…”!

GIOCHI DEL DESTINO

Nel 1858, Robert Fallon, del Northumberland (Inghilterra), venne accusato di barare al poker in un saloon di San Francisco.
In seguito al diverbio venne ucciso da un colpo di pistola; prima dell’arrivo della polizia il suo posto venne preso dal primo passante che trovarono per strada, dato che all’epoca si credeva che il denaro vinto con l’inganno portasse sfortuna.
Il ragazzo portò la vincita a 2.200 dollari e all’arrivo della polizia si scoprì che era il figlio di Fallon e non vedeva il padre da ben sette anni!

UN INUSUALE TERZETTO

Nel 1920, in Perù, tre inglesi si ritrovarono a viaggiare sullo stesso vagone e di esserne gli unici occupanti.
Passati alle presentazioni lo stupore aumentò; il cognome del primo era Bingham, quello del secondo Powell, e quello del terzo Bingham-Powell!

AL POSTO GIUSTO NEL MOMENTO GIUSTO

Durante gli anni ’30, Joseph Figlock si trovava a percorrere una strada di Detroit, quando un bambino gli cadde addosso dalla finestra di un piano alto.
Un anno dopo, lo stesso bambino, gli cadde nuovamente addosso dalla stessa finestra. I due sopravvissero entrambe le volte!

IL LACCIO EMOSTATICO

Sempre durante gli anni ’30, una notte di giugno, Allan Faby, capitano della polizia stradale a El Paso, in Texas, stava inseguendo un camion che viaggiava a velocità eccessiva.
Il mezzo frenò improvvisamente e Falby lo investì in pieno, recidendosi l’arteria di una gamba.
Alfred Smith si trovò casualmente ad assistere all’incidente e subito soccorse il poliziotto improvvisando un laccio emostatico e salvandogli la vita.
Cinque anni dopo, Falby si trovava nuovamente a svolgere il servizio notturno, quando venne avvertito di un grave incidente sulla statale 80.
Accorso prontamente sul posto trovò un uomo privo di sensi che stava per morire dissanguato a causa di una arteria recisa.
Improvvisando un laccio emostatico arrestò l’emorragia e gli salvò la vita; quando osservò meglio il ferito scoprì con stupore che si trattava di Alfred Smith!

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