mercoledì 17 marzo 2010

Cross correspondences


Il termine "Cross correspondences" (Corrispondenze incrociate), viene usato per indicare una serie di esperimenti, portati avanti da Frederick Myers, a sostegno dell'ipotesi della vita dopo la morte.
Si tratta di una serie di messaggi, destinati a vari medium residenti in diverse parti del mondo, che presi singolarmente non hanno alcun particolare significato, ma che esprimono un senso compiuto quando vengono letti insieme.
Subito dopo la morte di Myers, avvenuta nel 1901, una dozzina di medium iniziarono a ricevere messaggi sotto forma di scrittura automatica; si trattava di persone completamente estranee tra loro, abitanti in stati diversi e che prima di questi fatti non si erano mai incontrati.
Nella maggior parte dei casi, i messaggi trattavano materie classiche, erano riportati in latino o in greco (lingue che molti dei medium non conoscevano), e non avevano nessun senso compiuto.
Ogni comunicazione si chiudeva con l'invito a farla autenticare e trasmetterla a un indirizzo in particolare; quando tutti i messaggi vennero messi insieme combaciarono in maniera sorprendente.
Questo tipo di fenomeni si protrasse all'incirca fino al 1930, e non soltanto in riferimento ai messaggi dettati da Myers; nel giro di trent'anni si registrano più di tremila comunicazioni, che riunite insieme diedero vita a ventiquattro volumi per circa dodicimila pagine.
Oggi il fenomeno viene seguito nei circoli privati e dalle associazioni di ricercatori e divulgatori della tesi spiritica; tra coloro che approfondirono e continuano a studiare il fenomeno è opportuno ricordare Colin Brookes-Smith, che ne descrisse e confutò l'originalità in un articolo apparso sul Society for Psychical Research Journal, e lo scrittore britannico Colin Wilson.

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