mercoledì 3 dicembre 2014
Il futuro arriverà...domani
Seduto comodamente ad un tavolo in terrazza, contemplavo il mio puzzle ormai quasi finito, facendo scivolare tra le dita l’ultimo tassello e pregustando il momento nel quale lo avrei inserito.
Un tipico paesaggio irlandese, carico di pace, con quel suo penetrante e quasi tangibile odore di erba fresca, sembrava fissarmi con impazienza, sollecitandomi affinché gli permettessi di palesarsi completamente.
Inserito, non senza una certa emozione, l’ultimo tassello, un’idea si impossessò della mia mente, un’immagine chiara e nitida, uno strano pensiero: immaginavo che tante persone stessero singolarmente lavorando ad ogni pezzo dell’incastro ma che ognuna di queste non ne conoscesse l’immagine finale.
Quale idea si sarà fatta ognuno del lavoro che stava compiendo? L’avrà rapportato a qualcosa di molto più grande, rispetto al quale lui era soltanto un piccolo ingranaggio, oppure avrà pensato che per qualche misterioso motivo quelli fossero gli unici confini del mistero?
Osservando il quadro completo pensavo a quante volte ci perdiamo in interminabili ricerche per poi scoprire, alla fine, che stavamo soltanto inserendo un nuovo pezzo nel contesto di un puzzle molto più vasto; il nostro pezzo avrebbe certo portato una diversa visione, ma non avrebbe risolto l’intera figura, almeno fino a quando non avremmo cambiato il nostro modo di approcciarsi al problema, osservando il nostro contributo non come una realtà unica, bensì come una piccola ma significativa parte di un disegno globale.
Ecco, in sintesi, quanto sta accadendo oggi e quanto ci si augura accada in futuro.
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Costruiamo il nostro quotidiano inserendo ogni giorno piccoli tasselli per completare un puzzle che, in realtà, non rappresenta una visione globale del nostro futuro ma soltanto uno dei tanti scenari che lo compongono.
Lo sforzo intrapreso da molti per divulgare e costruire una visione unica di quanto ci accade intorno si muove su diversi fronti, non ultimo quello dello studio dell’ipotesi extraterrestre e del suo impatto sulla nostra società.
In tal senso l’Ufologia, e l’Esopolitica in particolare, che della prima è ormai parte integrante, se non addirittura il naturale progresso, non possono essere estromesse dal dibattito su quale sarà il mondo di domani; la questione extraterrestre è da considerarsi a tutti gli effetti un problema aperto che ha la stessa valenza di tutti gli altri, poiché parte integrante del dibattito sociale, di quello politico e delle strategie diplomatiche e militari.
Il lungo e certosino sforzo dei Governi di relegare ai margini la questione Ufo ha ormai prodotto il risultato inverso; non esiste Governo, apparato militare o agenzia di Intelligence che non abbiano investito, in termini di denaro, tecnologie e uomini, in relazione allo studio degli Ufo, un tale dispendio di risorse ed energie stride enormemente con le varie tesi ufficiali che parlano di fenomeni naturali, allucinazioni e sviste dei testimoni.
Nessun paese investirebbe risorse in progetti che poi, ufficialmente, stigmatizza come inutili, se non addirittura pericolosi; tutto questo ci porta a pensare e intravedere una diversa verità, una verità scomoda, che fa paura e che a tutti i costi deve essere tenuta nascosta.
Non stiamo parlando di sicurezza nazionale, questo problema, che comunque affronteremo in seguito, è in realtà un utile alibi per troncare sul nascere ogni tipo di ricerca che si spinga oltre i limiti consentiti.
L’Esopolitica sarà la risposta definitiva, quella tanto attesa e invocata da molti anni a questa parte? Sarebbe prematuro affermare di si, lo sarebbe altrettanto negare a priori questa possibilità. Il cambiamento inizia dentro ognuno di noi, si allarga pian piano a coloro che ci stanno accanto, fino a diventare un’onda maestosa alla quale nessun Cover Up potrà resistere. L’Esopolitica può aiutarci a capire, può diradare la nebbia quel tanto che basta perché ognuno di noi si ponga un ragionevole dubbio.
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