lunedì 11 novembre 2013

Disclosure: il gioco delle verità

Ancora una volta si parla di Disclosure, e ancora una volta il protagonista è un politico americano a riaccendere le speranze dei tanti che, ormai da tempo, invocano la verità riguardante gli Ufo. Più volte, proprio su questo blog, ho espresso la mia perplessità in merito a questo tema; ritengo, e ne sono tutt’ora convinto, che un evento del genere non può avere inizio dall’alto (per tutta una serie di infinite ragioni), ma dovrà necessariamente avere inizio dal basso, da una apertura delle coscienze, da una diversa visione della realtà, e, di conseguenza, dal nostro diverso approccio con il potere. La notizia, in ogni caso, merita di essere citata, se non altro per dovere di cronaca. Il nuovo personaggio al centro della questione è Mike Gravel, ex senatore degli Stati Uniti ed ex candidato alla presidenza, il quale ha più volte preso una netta posizione rispetto al fenomeno Ufo e al bisogno di divulgare finalmente la verità. Rimane da capire di quale verità stiamo parlando; sarà quella che invocano i cittadini con sempre più insistenza, oppure quella che gli USA ritengono si possa divulgare senza correre ulteriori rischi? Il congresso che per cinque giorni ha affrontato la tematica Disclosure nel Maggio 2013, ha visto tra i protagonisti proprio Mike Gravel, il quale, dopo aver ascoltato ben trenta ore di testimonianze e ben quaranta testimoni, ha esordito dicendo: “…se sono là fuori, se tutto ciò è vero, noi abbiamo il diritto di sapere”. Questa dichiarazione, implicitamente, lascia pensare che neanche Gravel è a conoscenza dei fatti, o che comunque ha una conoscenza limitata della questione, possibile immaginare un tale scenario? Le dichiarazioni rilasciate in seguito affondano ancora di più il coltello nella piaga…la Casa Bianca mente quando dice di non conoscere la veritàmolti funzionari militari sono coinvolti nel Cover Up e sono stati costretti al silenzio sotto minacciain questo paese si ha una conoscenza del tutto personale del termine segretezza. Frasi molto forti, che sicuramente colpiscono la sfera emotiva di chi da anni invoca la verità, ma anche scontate, già sentite, frasi insomma che disegnano un oratore ben ferrato rispetto all’argomento, non certo un cittadino indignato che chiede di conoscere quanto gli accade intorno. Per quale motivo, allora, un ex senatore degli Stati Uniti dovrebbe mettere a repentaglio la sua reputazione sfidando il Governo a porre fine all’embargo sul tema Ufo? Forse perché, come già accaduto per tanti altri protagonisti di fatti simili, nessuna reputazione è in gioco, perché l’unica posta in gioco è una maggiore visibilità personale e la possibilità di continuare ad alimentare una cortina di fumo che sta quasi per far sparire del tutto la questione ufologica, le sue reali motivazioni, la sua consistenza, la sua estrema importanza. In ogni caso, Gravel ha esposto le sue ragioni in una intervista radiofonica rilasciata a Victor Reggiani di ZNN News, e presto si confronterà anche con la nota ricercatrice Linda Moulton-Howe. Questo il link al podcast della trasmissione radio VAI AL LINK….. Tutto il resto rimane in sospeso in quell’affollato limbo nel quale sostano i tanti paladini della Disclosure mai arrivata. Credit foto: exonews.org

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